Ci sono ritornato con i ragazzi (di una volta) che si sono diplomati con me 20 anni or sono in massofisioterapia, visto che l'esperienza precedente con Gustamodena era andata buca per un mio malore appena dopo gli antipasti. Così ho approfittato dell'occasione per rimetterci piede sperando di arrivare fino in fondo, come è accaduto per fortuna.
Siamo arrivati al locale alle 21.30. Locale quasi vuoto a parte tre avventori che per le 22.30 avevano già finito di mangiare e di guardare un filmato sul maxischermo. Essendo in 12 eravamo sistemati nella saletta, quindi molto tranquilli di fare tutta la cagnara che volevamo. Non ho ritrovato il sommelier che ci aveva serviti con gustamodena, ho avuto quasi l'impressione che fosse cambiata la gestione, ma non ho osato chiedere. Il locale è rimasto identico ad allora, sale ampie con tavoli distanti, soffitto a volte con mattoni a vista assai alto, pareti bianche, sedie bianchissime che danno l'impressione di essere durissime, ma che in realtà sono estremamente comode. Anche il bagno non è cambiato, scialbo come era la prima volta, non sembra neppure il bagno del locale, ma di qualcun'altro.
Io e un mio amico, che è venuto appositamente da Aosta, siamo arrivati per primi, e mentre ingannavamo il tempo, la cameriera, molto sagacemente, ci ha portato un bianchetto tra il frizzantino e il fermo, con piattino di salame d'oca e pecorino, molto giusti!!!
Dopo tutti i saluti di rito abbiamo ordinato da bere, il cibo era stato già concordato in settimana, ci siamo fatti portare del Lambrusco, della Cantina di Santa Croce, due Sorbara e due Grasparossa. Il Sorbara, uno di cantina ed uno un po' caldo che purtroppo sapeva di tappo, era molto buono, pastoso, e visto che erano le due ultime bocce sono dovuto passare al Grasparossa, che ho gradito di più, era comunque molto buono, andava giù con piacere. Non abbiamo fatto come Falcon che si è limitato a bere per paura dei controlli, noi abbiamo bevuto tutto quello che ci veniva portato, pensate che alla fine, mentre gli altri si facevano i sorbetti e le grappette e i limoncelli, non bevendo io alcoolici, mi sono fatto portare una birra media.
Il cibo. Bis di primi. Tortelloni di ricotta con radicchio trevigiano e pancetta, molto fini, alla delicatezza della ricotta contrastava l'amarognolo deciso del radicchio; maccheroni alla chitarra con speck, formaggio e noci, prelibati, oltre ai sapori tenui spiccava il colore giallino dello zafferano.
Tris di secondi. Cervo in umido con polenta bianca ai ferri....una bontà, tenerissimo, saporitissimo, ne ha mangiata una vagonata quello di Aosta, che ha asserito che dalle sue parti lo fanno peggio; cinghiale al forno, una graditissima sorpresa, fatto così non lo avevo mai sentito, per chi ama la cacciagione, una vera prelibatezza, non so quanto ne ho mangiato, sarei andato avanti ore...; grigliata mista, ottima, non la solita grigliata, piccoli wurstel e spiedini favolosi e fusi di pollo e pezzettini di filetto e costine.... tutto cotto alla perfezione, per le costine, per godermele meglio, non ho esitato a rinunciare a forchetta e coltello ed ho usato tranquillamente le dita, anche per potermele leccare alla fine.... Le patate arrosto mondiali.... la verdura alla griglia non ho fatto in tempo a sentirla, era già finita.... significa qualcosa????
Finale con limoncello, grappa, caffè, sorbetto e dolci vari per gli altri e, come ho detto birra per me. La birra non era un granchè, un po' amara, il caffè decisamente lofi (lofi=un po' meno di così così). Ma non si può essere perfetti in tutto. Debbo dare il massimo per il contesto ed anche perchè ci hanno concesso di arrivare tardi e di alzarci da tavola all'una passata di notte. E poi il prezzo, 28 euro a testa, che direi ottimo, considerato quello che abbiamo mangiato e il casino che abbiamo fatto.
Penso ci tornerò un'altra volta di sicuro, tutto sommato mi piace assai.
Imperdibile!!!
[g.falconline]
09/03/2008